Certo, è debole e illiberale parlare male di qualsiasi corpo considerevole di uomini; eppure si dà il caso che gli unici giudici che ho conosciuto siano stati compagni di sventura, e mi viene da pensare che non solo siano soggetti alla cattiva influenza dell'autorità, ma anche a quella della giusta indignazione, che è ancora più deleteria. Coloro che giudicano e condannano i criminali si rivolgono loro con una rettitudine sfrenata e vendicativa che sarebbe eccessiva in un arcangelo e che è indecente al massimo grado in un peccatore che parla a un altro, e che è indifeso. La giusta indignazione ogni giorno, e pubblicamente applaudita!