Le canzoni, per me, erano più importanti di un semplice intrattenimento leggero. Erano il mio precettore e la mia guida in una qualche coscienza alterata della realtà. Una qualche repubblica diversa, una repubblica liberata... in ogni caso, non è che fossi contrario alla cultura popolare o altro e non avevo alcuna ambizione di smuovere le cose. Semplicemente, consideravo la cultura mainstream una cosa da sfigati e una grande fregatura. Era come il mare ininterrotto di gelo che si stendeva fuori dalla finestra e con cui bisognava avere un'attrezzatura scomoda per camminare.