...Oppure poteva scegliere la vita. In quel momento cruciale, gli venne in mente che, con tutta la sua formazione teologica, aveva forse mancato l'intero punto dei suoi studi, il vero crux del Vangelo in cui aveva professato di credere. Che la misura del cuore di una persona, il barometro del bene o del male, non era altro che la misura della sua disponibilità a scegliere la vita piuttosto che la morte. Che la via di Dio era, semplicemente, la via della vita, abbondante ed eterna. Ed è qui che ha fallito, perché scegliere la vita significa scegliere il dolore e la gioia, il dolore e il piacere. Quando Hunter ha seppellito Rachel, ha seppellito insieme a lei anche il suo cuore, per evitare che potesse guarire, sentire e crescere di nuovo. E così facendo aveva scelto più della morte, aveva scelto la dannazione stessa, perché la dannazione non è altro che fermare una cosa nella sua progressione eterna. In quel primo volo da West Chester era scappato non solo dall'orrore e dal dolore della morte, ma dalla vita stessa.