Senza di lei tutto sembra così vuoto. È stata un genitore per me più di quanto lo siano stati i miei genitori naturali. Mi ha accolto, nutrito, vestito, ma soprattutto mi ha trattato con rispetto. Mi ha insegnato che le mie capacità non erano nulla di cui vergognarsi, nulla che dovessi cercare di negare. Mi ha convinto che quello che avevo era un dono, non una maledizione, e che non dovevo lasciare che le menti ristrette e le paure degli altri determinassero il mio modo di amare, di fare o di percepirmi nel mondo. Mi ha fatto credere che in nessun modo, forma o forma le loro opinioni disinformate mi rendevano un mostro.