Vado alla finestra, scorgo una mosca sotto la tenda, la metto all'angolo in una trappola di mussola e muovo un indice omicida verso di lei. Questo momento non è nel programma, è qualcosa di a parte, senza tempo, incomparabile, immobile, non ne uscirà nulla né questa sera né più tardi... L'umanità è addormentata. . . . Solo e senza futuro in un momento stagnante, un bambino chiede all'omicidio sensazioni forti. Poiché mi è stato rifiutato il destino di un uomo, sarò il destino di una mosca. Non metto fretta, lascio che abbia il tempo di rendersi conto del gigante che si china su di lei. Muovo il dito in avanti, la mosca scoppia, sono sventato! Buon Dio, non avrei dovuto ucciderla! Era l'unico essere di tutto il creato che mi temeva; ormai non conto più nulla per nessuno. Io, l'insetticida, prendo il posto della vittima e divento io stesso un insetto. Sono una mosca, lo sono sempre stata. Questa volta ho toccato il fondo.
