«Possibile non ci sia niente che vi piace fare al punto di scommetterci su tutta la vita?» Come un mantra, lo ripeteva. E ancora, a me: «È incredibile, Tommaso, incredibile. Tu e gli altri parlate delle facoltà che avete scelto come di un altro posto di mare a caso dove andare a campeggiare, anziché per un’estate, per un po’ di anni, che tanto una spiaggia vale l’altra. Ma, cazzo, vi lascia così indifferenti la prospettiva di un lavoro che non abbia precisamente a che fare con la roba che nel profondo vi rode dentro, con quello che nel profondo siete? Io se non farò quello che voglio, se non diventerò una scrittrice, se i miei libri non verranno tradotti in tutto il mondo, già ho la piena consapevolezza, oggi e qui, che sarò una donna infelice, con gli occhi tipo punte di spillo: ce l’hai presenti, Tommaso? Le persone con quegli occhi lì. Sono tantissime, tantissime. Non fanno quello che sono nate per fare, non frequentano persone che mettono in gioco la loro parte più fastidiosa, quella che però fa la differenza fra loro e il resto del mondo, quella che uno la guarda e dice “io”: e si trascinano, per le strade e per le giornate, con i loro occhi spenti, con i loro occhi tristi».
Autor: Chiara Gamberale