Quel giorno, guardando Maia, Tobia capì che quando si piange qualcuno si piange anche per ciò che quel qualcuno non ci ha dato.
Maia piangeva la madre che non aveva mai avuto.
E a quel punto, ormai era certo, la madre ideale non avrebbe mai fatto parte della sua vita.
Per questo singhiozzava tanto.
Come se, fino alla fine, si mantenesse la speranza di un gesto o di una parola capace di riparare tutto. Come se la morte, infine, uccidesse quel gesto che non è mai stato fatto o quella parola che non è mai stata pronunciata.