Avrebbe potuto piangere. Era brutto, era brutto, era infinitamente brutto! Avrebbe potuto farlo in modo diverso, naturalmente; il colore avrebbe potuto essere assottigliato e sbiadito, le forme etereizzate; così l'avrebbe visto Paunceforte. Ma lei non lo vide così. Vedeva il colore bruciare su un'intelaiatura d'acciaio; la luce di un'ala di farfalla posarsi sugli archi di una cattedrale. Di tutto questo rimanevano solo alcuni segni casuali scarabocchiati sulla tela. E non sarebbe mai stata vista; non sarebbe mai stata nemmeno appesa, e c'era il signor Tansley che le sussurrava all'orecchio: "Le donne non sanno dipingere, le donne non sanno scrivere..."
Ora ricordava quello che stava per dire della signora Ramsay. Non sapeva come l'avrebbe detto, ma sarebbe stato qualcosa di critico. L'altra sera era stata infastidita da un po' di arroganza. Guardando il livello dello sguardo di Mr Bankes su di lei, pensò che nessuna donna poteva adorare un'altra donna nel modo in cui la adorava lui; potevano solo cercare riparo sotto l'ombra che Mr Bankes estendeva su entrambe. Guardando il suo fascio di luce, vi aggiunse il suo raggio diverso, pensando che lei era indubbiamente la più bella delle persone (china sul suo libro); la migliore forse; ma anche diversa dalla forma perfetta che si vedeva lì. Ma perché diversa, e in che modo? si chiedeva, raschiando la tavolozza da tutti quei cumuli di blu e verde che le sembravano zolle senza vita ora, eppure giurava che domani li avrebbe ispirati, costretti a muoversi, a fluire, a eseguire i suoi ordini. In che cosa era diversa? Qual era lo spirito in lei, l'essenziale, in base al quale, se aveste trovato un guanto stropicciato nell'angolo di un divano, l'avreste riconosciuto, dal suo dito attorcigliato, indiscutibilmente suo? Era come un uccello per la velocità, come una freccia per la franchezza. Era volitiva, era autoritaria (naturalmente, ricordò Lily, sto pensando ai suoi rapporti con le donne, e io sono molto più giovane, una persona insignificante, che vive in Brompton Road). Apriva le finestre delle camere da letto. Arrivando a notte fonda, con un leggero colpetto alla porta della camera da letto, avvolta in una vecchia pelliccia (perché l'ambientazione della sua bellezza era sempre quella: calda, ma adatta), avrebbe riproposto qualsiasi cosa: Charles Tansley che perde l'ombrello; Mr Carmichael che sbuffa e annusa; Mr Bankes che dice: "I sali vegetali sono andati perduti". Tutto questo lei lo modellava abilmente, addirittura lo distorceva maliziosamente; e, spostandosi verso la finestra, fingendo di dover andare - era l'alba, poteva vedere il sole sorgere -, per metà si voltava indietro, più intimamente, ma sempre ridendo, insisteva sul fatto che lei doveva, Minta doveva, tutti loro dovevano sposarsi, perché in tutto il mondo, quali che fossero gli allori che le venivano lanciati (ma alla signora Ramsay non importava un fico secco della sua pittura), o i trionfi da lei conquistati (probabilmente la signora Ramsay aveva avuto la sua parte di quelli), e qui si rattristava, si rabbuiava e tornava a sedersi, non si poteva discutere: una donna non sposata (le prese leggermente la mano per un momento), una donna non sposata si è persa il meglio della vita. La casa sembrava piena di bambini che dormivano e della signora Ramsay che li ascoltava; luci ombreggiate e respiro regolare.