Ci fu una pausa infinitesimale mentre lui osservava il suo volto, come se si aspettasse che lei lo riconoscesse, prima di continuare: "I miei amici mi chiamano Thorn" e le rivolse un sorriso dal fascino così devastante che lei sbatté le palpebre.
La sua mano stretta in quella di lui, con i sensi che si eccitavano per il suo tocco e per quel sorriso stupefacente, fissò il suo viso scuro e affascinante finché, rendendosi conto che lo stava guardando come una scolaretta troppo cresciuta, ritirò la mano e chiese rapidamente: "Come ti chiamano i tuoi nemici?