Con l'aurora boreale che fiammeggiava freddamente sopra di noi, o le stelle che saltavano nella danza del gelo, e la terra intorpidita e congelata sotto la coltre di neve, questo canto degli husky avrebbe potuto essere la sfida della vita, solo che era intonato in tonalità minore, con lunghi lamenti e mezzi singhiozzi, ed era più che altro la supplica della vita, il travaglio articolato dell'esistenza. Era una vecchia canzone, vecchia come la razza stessa, una delle prime canzoni del mondo giovane in un'epoca in cui le canzoni erano tristi.