Cosa fare con i milioni di fatti che testimoniano che gli uomini, consapevolmente, cioè comprendendo appieno i loro veri interessi, li hanno lasciati in secondo piano e si sono buttati a capofitto su un'altra strada, andando incontro a pericoli e rischi, costretti a questo percorso da nessuno e da niente, ma, per così dire, semplicemente non amando la strada battuta, e hanno ostinatamente, intenzionalmente, intrapreso un'altra strada difficile, assurda, cercandola quasi nell'oscurità. Quindi, suppongo che questa ostinazione e perversione siano state per loro più piacevoli di qualsiasi vantaggio...

Il fatto è, signori, che sembra proprio che debba esistere qualcosa che è più caro a quasi tutti gli uomini dei loro più grandi vantaggi, oppure (per non essere illogici) esiste un vantaggio più vantaggioso (proprio quello omesso di cui abbiamo parlato poc'anzi) che è più importante e più vantaggioso di tutti gli altri vantaggi, per il quale un uomo, se necessario, è pronto ad agire in opposizione a tutte le leggi; Cioè, in opposizione alla ragione, all'onore, alla pace, alla prosperità, in realtà, in opposizione a tutte queste cose eccellenti e utili, se solo può raggiungere quel vantaggio fondamentale e più vantaggioso che gli è più caro di tutti. "Sì, ma è un vantaggio lo stesso", replicherete. Ma scusate, chiarirò il punto e non si tratta di un gioco di parole. Ciò che conta è che questo vantaggio è notevole per il fatto stesso che abbatte tutte le nostre classificazioni e manda continuamente in frantumi ogni sistema costruito dagli amanti dell'uomo per il bene dell'uomo. Infatti, sconvolge tutto...

La propria libera scelta, il proprio capriccio, per quanto selvaggio possa essere, la propria fantasia che a volte si scatena fino alla frenesia - è proprio quel "vantaggio più vantaggioso" che abbiamo trascurato, che non rientra in nessuna classificazione e contro il quale tutti i sistemi e le teorie vengono continuamente frantumati in atomi. E come fanno questi sapientoni a sapere che l'uomo vuole una scelta normale, virtuosa? Cosa li ha portati a concepire che l'uomo debba volere una scelta razionalmente vantaggiosa? Ciò che l'uomo vuole è semplicemente una scelta indipendente, qualunque sia il costo di questa indipendenza e qualunque sia la sua strada. E la scelta, naturalmente, il diavolo solo sa quale scelta.

Certo, questa cosa molto stupida, questo nostro capriccio, può essere in realtà, signori, più vantaggioso per noi di qualsiasi altra cosa sulla terra, soprattutto in certi casi... perché in ogni circostanza ci preserva ciò che è più prezioso e più importante, cioè la nostra personalità, la nostra individualità. Alcuni, vedete, sostengono che questa sia davvero la cosa più preziosa per l'uomo; la scelta può, naturalmente, se vuole, essere in accordo con la ragione... È proficua e talvolta persino lodevole. Ma molto spesso, anzi il più delle volte, la scelta si oppone totalmente e ostinatamente alla ragione... e... e... sapete che anche questo è proficuo, a volte persino lodevole?

Io ci credo, ne rispondo, perché l'intero lavoro dell'uomo sembra davvero consistere in nient'altro che nel dimostrare a se stesso ogni minuto che è un uomo e non un tasto di pianoforte! ...E stando così le cose, si può forse essere tentati di rallegrarsi del fatto che non si sia ancora realizzato, e che il desiderio dipenda ancora da qualcosa che non conosciamo?

Mi griderete (cioè, se sarete condiscendenti nel farlo) che nessuno sta toccando il mio libero arbitrio, che tutto ciò che interessa è che la mia volontà coincida di per sé, di sua spontanea volontà, con i miei normali interessi, con le leggi della natura e dell'aritmetica. Santo cielo, signori, che tipo di libero arbitrio rimane quando arriviamo alla tabulazione e all'aritmetica, quando tutto sarà un caso di due volte due fa quattro? Due volte due fa quattro senza la mia volontà. Come se il libero arbitrio significasse questo!

Author: Fyodor Dostoevsky

Cosa fare con i milioni di fatti che testimoniano che gli uomini, consapevolmente, cioè comprendendo appieno i loro veri interessi, li hanno lasciati in secondo piano e si sono buttati a capofitto su un'altra strada, andando incontro a pericoli e rischi, costretti a questo percorso da nessuno e da niente, ma, per così dire, semplicemente non amando la strada battuta, e hanno ostinatamente, intenzionalmente, intrapreso un'altra strada difficile, assurda, cercandola quasi nell'oscurità. Quindi, suppongo che questa ostinazione e perversione siano state per loro più piacevoli di qualsiasi vantaggio...<br /><br />Il fatto è, signori, che sembra proprio che debba esistere qualcosa che è più caro a quasi tutti gli uomini dei loro più grandi vantaggi, oppure (per non essere illogici) esiste un vantaggio più vantaggioso (proprio quello omesso di cui abbiamo parlato poc'anzi) che è più importante e più vantaggioso di tutti gli altri vantaggi, per il quale un uomo, se necessario, è pronto ad agire in opposizione a tutte le leggi; Cioè, in opposizione alla ragione, all'onore, alla pace, alla prosperità, in realtà, in opposizione a tutte queste cose eccellenti e utili, se solo può raggiungere quel vantaggio fondamentale e più vantaggioso che gli è più caro di tutti. "Sì, ma è un vantaggio lo stesso", replicherete. Ma scusate, chiarirò il punto e non si tratta di un gioco di parole. Ciò che conta è che questo vantaggio è notevole per il fatto stesso che abbatte tutte le nostre classificazioni e manda continuamente in frantumi ogni sistema costruito dagli amanti dell'uomo per il bene dell'uomo. Infatti, sconvolge tutto...<br /><br />La propria libera scelta, il proprio capriccio, per quanto selvaggio possa essere, la propria fantasia che a volte si scatena fino alla frenesia - è proprio quel "vantaggio più vantaggioso" che abbiamo trascurato, che non rientra in nessuna classificazione e contro il quale tutti i sistemi e le teorie vengono continuamente frantumati in atomi. E come fanno questi sapientoni a sapere che l'uomo vuole una scelta normale, virtuosa? Cosa li ha portati a concepire che l'uomo debba volere una scelta razionalmente vantaggiosa? Ciò che l'uomo vuole è semplicemente una scelta indipendente, qualunque sia il costo di questa indipendenza e qualunque sia la sua strada. E la scelta, naturalmente, il diavolo solo sa quale scelta.<br /><br /> Certo, questa cosa molto stupida, questo nostro capriccio, può essere in realtà, signori, più vantaggioso per noi di qualsiasi altra cosa sulla terra, soprattutto in certi casi... perché in ogni circostanza ci preserva ciò che è più prezioso e più importante, cioè la nostra personalità, la nostra individualità. Alcuni, vedete, sostengono che questa sia davvero la cosa più preziosa per l'uomo; la scelta può, naturalmente, se vuole, essere in accordo con la ragione... È proficua e talvolta persino lodevole. Ma molto spesso, anzi il più delle volte, la scelta si oppone totalmente e ostinatamente alla ragione... e... e... sapete che anche questo è proficuo, a volte persino lodevole? <br /><br /> Io ci credo, ne rispondo, perché l'intero lavoro dell'uomo sembra davvero consistere in nient'altro che nel dimostrare a se stesso ogni minuto che è un uomo e non un tasto di pianoforte! ...E stando così le cose, si può forse essere tentati di rallegrarsi del fatto che non si sia ancora realizzato, e che il desiderio dipenda ancora da qualcosa che non conosciamo? <br /><br />Mi griderete (cioè, se sarete condiscendenti nel farlo) che nessuno sta toccando il mio libero arbitrio, che tutto ciò che interessa è che la mia volontà coincida di per sé, di sua spontanea volontà, con i miei normali interessi, con le leggi della natura e dell'aritmetica. Santo cielo, signori, che tipo di libero arbitrio rimane quando arriviamo alla tabulazione e all'aritmetica, quando tutto sarà un caso di due volte due fa quattro? Due volte due fa quattro senza la mia volontà. Come se il libero arbitrio significasse questo! - Fyodor Dostoevsky


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