Dovete sapere che non c'è niente di più alto e forte e più salutare e buono per la vita futura di un buon ricordo, soprattutto un ricordo dell'infanzia, della casa. Si parla molto di educazione, ma un buon ricordo sacro, conservato dall'infanzia, è forse la migliore educazione. Se un uomo porta con sé molti ricordi di questo tipo nella vita, è al sicuro fino alla fine dei suoi giorni; se invece ne rimane solo uno buono nel cuore, anche quello a volte può essere il mezzo per salvarci. Forse in seguito potremo anche diventare malvagi, incapaci di astenerci da un'azione cattiva, ridere delle lacrime degli uomini e di coloro che dicono, come Kolja, "Voglio soffrire per tutti gli uomini", e persino deridere con disprezzo queste persone. Ma per quanto cattivi possiamo diventare - cosa che Dio non voglia -[...] se lo diventiamo non oseremo ridere interiormente di essere stati gentili e buoni in questo momento! Per di più, forse, quel ricordo può tenerlo lontano da un grande male e lui rifletterà e dirà: "Sì, allora ero buono, coraggioso e onesto!". Che rida pure di sé stesso, non importa, un uomo spesso ride di ciò che è buono e gentile. È solo per sconsideratezza. Ma vi assicuro, ragazzi, che mentre ride dirà subito nel suo cuore: "No, faccio male a ridere, perché non è una cosa di cui ridere".