È difficile da spiegare, ma in qualche modo sento che non ho mai vissuto veramente, che non vivrò mai veramente, che esisterò o altro, nel senso in cui lo fanno gli altri. Mi fa impazzire. Ne ero terribilmente consapevole tutte quelle sere in cui ti aspettavo al Ritz bar guardando quelle che sembravano vere vite adulte. Trovo che la vita di tutti gli altri sia circondata da una lastra di vetro. Voglio dire che mi piacerebbe sfondarlo una volta sola e toccarne davvero uno.