Gli uomini possono immaginare la propria morte, possono vederla arrivare e il solo pensiero della morte imminente agisce come un afrodisiaco. Un cane o un coniglio non si comportano così. Prendiamo gli uccelli: in una stagione di magra riducono le uova o non si accoppiano affatto. Impiegano le loro energie per mantenersi in vita fino a quando i tempi non migliorano. Ma gli esseri umani sperano di poter infilare la propria anima in qualcun altro, in una nuova versione di se stessi, e vivere per sempre.
Come specie siamo stati condannati dalla speranza, quindi?
Si potrebbe chiamare speranza. Quella, o disperazione.
Ma siamo condannati anche senza speranza, disse Jimmy.