In apparenza ero tranquillo: in segreto, senza ammetterlo, aspettavo qualcosa. Il suo ritorno? Come potevo aspettarlo? Sappiamo tutti che siamo creature materiali, soggette alle leggi della fisiologia e della fisica, e nemmeno la forza di tutti i nostri sentimenti messi insieme può sconfiggere quelle leggi. Tutto ciò che possiamo fare è detestarle. La fede millenaria degli amanti e dei poeti nel potere dell'amore, più forte della morte, che finis vitae sed non amoris, è una menzogna, inutile e nemmeno divertente. Bisogna quindi rassegnarsi a essere un orologio che misura il passare del tempo, ora fuori uso, ora riparato, e il cui meccanismo genera disperazione e amore non appena il suo creatore lo mette in funzione? Dobbiamo abituarci all'idea che ogni uomo riviva antichi tormenti, tanto più profondi perché diventano comici con la ripetizione? Che l'esistenza umana si ripeta, bene, ma che si ripeta come una melodia trita e ritrita, o come un disco che un ubriaco continua a suonare mentre inserisce monete nel jukebox...

Devo allora continuare a vivere qui, tra gli oggetti che entrambi abbiamo toccato, nell'aria che lei ha respirato? In nome di cosa? Nella speranza di un suo ritorno? Non speravo in nulla. Eppure vivevo nell'attesa. Dal momento che se n'era andata, era tutto ciò che rimaneva. Non sapevo quali conquiste, quali beffe, persino quali torture mi aspettavano ancora. Non sapevo nulla, e persistevo nella fede che il tempo dei miracoli crudeli non fosse passato.

Author: Stanisław Lem

In apparenza ero tranquillo: in segreto, senza ammetterlo, aspettavo qualcosa. Il suo ritorno? Come potevo aspettarlo? Sappiamo tutti che siamo creature materiali, soggette alle leggi della fisiologia e della fisica, e nemmeno la forza di tutti i nostri sentimenti messi insieme può sconfiggere quelle leggi. Tutto ciò che possiamo fare è detestarle. La fede millenaria degli amanti e dei poeti nel potere dell'amore, più forte della morte, che finis vitae sed non amoris, è una menzogna, inutile e nemmeno divertente. Bisogna quindi rassegnarsi a essere un orologio che misura il passare del tempo, ora fuori uso, ora riparato, e il cui meccanismo genera disperazione e amore non appena il suo creatore lo mette in funzione? Dobbiamo abituarci all'idea che ogni uomo riviva antichi tormenti, tanto più profondi perché diventano comici con la ripetizione? Che l'esistenza umana si ripeta, bene, ma che si ripeta come una melodia trita e ritrita, o come un disco che un ubriaco continua a suonare mentre inserisce monete nel jukebox...<br /><br />Devo allora continuare a vivere qui, tra gli oggetti che entrambi abbiamo toccato, nell'aria che lei ha respirato? In nome di cosa? Nella speranza di un suo ritorno? Non speravo in nulla. Eppure vivevo nell'attesa. Dal momento che se n'era andata, era tutto ciò che rimaneva. Non sapevo quali conquiste, quali beffe, persino quali torture mi aspettavano ancora. Non sapevo nulla, e persistevo nella fede che il tempo dei miracoli crudeli non fosse passato. - Stanisław Lem

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