La bibliotecaria, che non avevo mai visto prima, presidiava la biblioteca come un cane da guardia, uno di quei poveri cani che vengono deliberatamente resi feroci dall'essere incatenati e a cui viene dato poco da mangiare; o meglio, come il vecchio cobra sdentato, pallido a causa di secoli di buio, che custodisce il tesoro del re nel Libro della giungla. Paglietta, povera donna, era poco meno di una lusus naturae: era piccola, senza seno né fianchi, cerea, appassita e mostruosamente miope; portava occhiali così spessi e concavi che, guardandola di fronte, i suoi occhi, azzurri, quasi bianchi, sembravano lontanissimi, conficcati in fondo al cranio. Dava l'impressione di non essere mai stata giovane, anche se non aveva certo più di trent'anni, e di essere nata lì, nell'ombra, in quel vago odore di muffa e di aria stantia.

Author: Primo Levi

La bibliotecaria, che non avevo mai visto prima, presidiava la biblioteca come un cane da guardia, uno di quei poveri cani che vengono deliberatamente resi feroci dall'essere incatenati e a cui viene dato poco da mangiare; o meglio, come il vecchio cobra sdentato, pallido a causa di secoli di buio, che custodisce il tesoro del re nel Libro della giungla. Paglietta, povera donna, era poco meno di una lusus naturae: era piccola, senza seno né fianchi, cerea, appassita e mostruosamente miope; portava occhiali così spessi e concavi che, guardandola di fronte, i suoi occhi, azzurri, quasi bianchi, sembravano lontanissimi, conficcati in fondo al cranio. Dava l'impressione di non essere mai stata giovane, anche se non aveva certo più di trent'anni, e di essere nata lì, nell'ombra, in quel vago odore di muffa e di aria stantia. - Primo Levi


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