La storia, così come ci è stata propinata, non era tanto una narrazione, e nemmeno l'osservazione distaccata dell'ascesa e del declino di fortune e culture. Era la litania delle perdite, accompagnata dall'inevitabile simpatia per la parte sconfitta. Il passato era sempre lo sfavorito e noi sentivamo che era giusto stare dalla sua parte contro il futuro prepotente. Avevamo l'impressione che la nostra stessa presa si stesse allentando su un frontone essenziale, mentre un impero dopo l'altro veniva inghiottito e i secoli crollavano nel nostro.
