La terra è un piccolissimo palcoscenico in una vasta arena cosmica. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori perché potessero diventare, nella gloria e nel trionfo, i momentanei padroni di una frazione di punto. Pensate alle infinite crudeltà inflitte dagli abitanti di un angolo del punto ad abitanti appena distinguibili di un altro angolo del punto. Quanto sono frequenti i loro malintesi, quanto sono desiderosi di uccidersi l'un l'altro, quanto sono fervidi i loro odi. I nostri atteggiamenti, la nostra immaginaria presunzione, l'illusione di avere una posizione privilegiata nell'universo sono messi in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un puntino solitario nel grande e avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcun accenno all'aiuto che verrà da altrove per salvarci da noi stessi. Dipende da noi. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza umiliante e, aggiungerei, un'esperienza di formazione del carattere. A mio avviso, non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle presunzioni umane di questa lontana immagine del nostro piccolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di trattare con maggiore gentilezza e compassione gli uni con gli altri e di preservare e custodire quel pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto.