Nico avanzò a passo di carica. L'esercito nemico indietreggiò di fronte a lui come se irradiasse morte, e ovviamente lo faceva. Fra le protezioni del volto del suo elmo a forma di teschio, sorrise. "Ho ricevuto il tuo messaggio. È troppo tardi per unirsi alla festa?" "Figlio di Ade". Crono sputò a terra. "Ami così tanto la morte da volerla sperimentare?" "La tua morte", disse Nico, "sarebbe grandiosa per me." "Sono immortale, stupido! Sono sfuggito al Tartaro. Non hai nulla da fare qui e non hai alcuna possibilità di vivere." Nico sguainò la sua spada, un metro di ferro stigiano malvagio e affilato, nero come un incubo. "Non sono d'accordo.