Persi la convinzione che il semaforo sarebbe sempre diventato verde per me, la piacevole certezza che quelle virtù piuttosto passive che mi avevano fatto guadagnare consensi da bambina mi garantissero automaticamente non solo le chiavi Phi Beta Kappa, ma anche la felicità, l'onore e l'amore di un brav'uomo; persi una certa toccante fiducia nel potere totemico delle buone maniere, dei capelli puliti e della comprovata competenza nella scala Stanford-Binet. A tali dubbi amuleti era stato appuntato il mio amor proprio e quel giorno affrontai me stesso con l'apprensione non spenta di chi si imbatte in un vampiro e non ha un crocifisso a portata di mano.