Quando penso a romanzi con una trama molto fitta, mi viene in mente la narrativa poliziesca o il giallo, quel tipo di opera che produce sempre qualche cadavere. Ma questi cadaveri sono fondamentalmente punti della trama, non personaggi elaborati. La trama del libro si muove inesorabilmente verso un cadavere o scaturisce direttamente da esso, e quanto più artificiosa è la situazione tanto meglio. I lettori possono giocare con le loro paure incontrando l'esperienza della morte in modo superficiale. Un romanzo giallo localizza la forza impressionante della morte reale al di fuori del libro, la avvolge strettamente in una trama, la rende meno spaventosa contenendola in una sorta di gioco. [Da un'intervista con DeCurtis]