Siamo abituati a pensare a noi stessi come a un grande corpo democratico, i cui membri sono legati da una comunità di sangue e di lingua, e la cui unità indissolubile è assicurata da tutti i mezzi di comunicazione che l'ingegno dell'uomo ha saputo escogitare; i nostri vestiti e il nostro cibo sono identici; leggiamo gli stessi giornali (a parte il titolo, il peso e la tiratura); siamo il popolo più collettivista del mondo, a parte alcuni popoli primitivi che consideriamo arretrati nel loro sviluppo. Eppure...