L’infamia che copre questa apoteosi della sensazione sta nella bruttezza delle parole che si usano per parlarne. “Farsi una sega” suona nevrotico, “menarselo” è idiota, “accarezzarsi” fa tanto cagnolino, “masturbarsi” è disgustoso (c’è qualcosa di spugnoso in questo verbo, anche in latino), “toccarsi” non vuol dire niente. “Ti sei toccato?” domanda il confessore. Certo! Altrimenti come faccio a lavarmi? Ne ho discusso a lungo con Etienne e i compagni. Credo di aver trovato l’espressione giusta: prendersi in mano. D’ora in avanti, quando un adulto mi raccomanderà di prendere in mano la mia vita, potrò prometterglielo senza correre il rischio di mentirgli.
Author: Daniel Pennac