Beth fissò la ciotola, un fragile pezzo di passato, un oggetto così delicato nelle grandi dita smussate di Ian. "Ne sei sicuro?". "Certo che ne sono sicuro". Il suo cipiglio tornò a farsi sentire. "Non lo vuoi?". "Lo voglio", disse Beth frettolosamente. Tese le mani per prenderlo. "Sono onorata". Il cipiglio svanì, per essere sostituito da un leggero corrugamento delle labbra. "È meglio di una carrozza nuova, di cavalli e di una dozzina di abiti?" "Ma che dici? È cento volte meglio". "È solo una ciotola". "È speciale per te, e tu l'hai data a me". Beth la prese con cura e sorrise ai draghi che si rincorrevano con eterna determinazione. "È il miglior regalo del mondo". Ian glielo riprese delicatamente e lo riposizionò nel suo alloggiamento. Aveva senso: qui dentro sarebbe rimasto al sicuro e intatto. Ma il bacio che Ian le diede dopo fu tutt'altro che sensato. Fu perfido e livido, e lei non aveva idea del perché lui sorridesse così trionfante.
