Ho un tratto eccezionale nel mio carattere, che deve colpire chiunque mi conosca per un certo periodo di tempo, ed è la mia conoscenza di me stesso. Posso osservare me stessa e le mie azioni, proprio come un estraneo. L'Anna di ogni giorno posso affrontarla interamente senza pregiudizi, senza trovare scuse per lei, e osservare ciò che c'è di buono e ciò che c'è di cattivo in lei. Questa "autocoscienza" mi perseguita, e ogni volta che apro bocca so già se "avrebbe dovuto essere diverso" o "era giusto così". Ci sono così tante cose di me che condanno; non riuscirei a nominarle tutte. Capisco sempre di più quanto fossero vere le parole di papà quando diceva: "Tutti i figli devono badare alla propria educazione". I genitori possono solo dare buoni consigli o indirizzarli sulla strada giusta, ma la formazione finale del carattere di una persona è nelle sue mani.
