La "musica del declino" era suonata, come in quella meravigliosa favola cinese; come un basso tambureggiante sull'organo, i suoi riverberi si spegnevano lentamente nel corso dei decenni; il suo pulsare si sentiva nella corruzione delle scuole, dei periodici e delle università, nella malinconia e nella pazzia di quegli artisti e critici che potevano ancora essere presi sul serio; imperversava come una sovrapproduzione sfrenata e dilettantesca in tutte le arti.