Margaret stessa non sapeva che il suo corpo era una campana parrocchiale che suonava a ogni crepacuore di cui sentiva parlare, e quella sera, con Pete tranquillamente seduto sul bordo della sua poltrona preferita, che invadeva la sua stanza privata con le parole che questa stanza aveva sigillato, lo sentì proprio come una campana. L'aveva colpita all'interno, finché la sua pelle di bronzo non aveva risuonato la notizia. Non della storia di Pete, che non lo aveva nemmeno fatto piangere, ma di un'altra storia che aveva cercato di non raccontare a se stessa. Così si sedette rigidamente lì e pianse, sferragliando e sferragliando come una cosa che prova a rompersi.