Nel buon mistero non c'è nulla di sprecato, nessuna frase, nessuna parola che non sia significativa. E anche se non è significativa, ha il potenziale per esserlo, il che equivale alla stessa cosa. Il mondo del libro prende vita, ribollente di possibilità, di segreti e di contraddizioni. Poiché ogni cosa vista o detta, anche la più piccola e banale, può avere un legame con l'esito della storia, nulla deve essere trascurato. Tutto diventa essenza; il centro del libro si sposta con ogni evento che lo fa avanzare. Il centro, quindi, è ovunque, e non si può tracciare una circonferenza finché il libro non è giunto alla sua fine.