Non mi faccio toccare da nessuno", dissi alla fine.
Perché no?"
Perché no? Perché ero stanca degli uomini. Che si appiccicavano alle porte, che stavano troppo vicini, che puzzavano di birra o di whisky invecchiato di quindici anni. Uomini che non venivano al pronto soccorso con te, uomini che se ne andavano la vigilia di Natale. Uomini che hanno sbattuto i cancelli di sicurezza, che ti hanno fatto innamorare e poi hanno cambiato idea. Foreste di ragazzi, i loro cespugli stracciati pieni di occhi che ti seguivano, che ti afferravano il seno, che ti sventolavano i soldi, che ti buttavano giù, che si prendevano quello che sentivano loro. (...) Era una commedia e sapevo come finiva, non volevo fare il provino per nessuno dei ruoli. Non era un gioco, non era un brivido casuale. Era una roulette russa a tre pallottole.

Auteur: Janet Fitch

Non mi faccio toccare da nessuno", dissi alla fine.<br />Perché no?"<br />Perché no? Perché ero stanca degli uomini. Che si appiccicavano alle porte, che stavano troppo vicini, che puzzavano di birra o di whisky invecchiato di quindici anni. Uomini che non venivano al pronto soccorso con te, uomini che se ne andavano la vigilia di Natale. Uomini che hanno sbattuto i cancelli di sicurezza, che ti hanno fatto innamorare e poi hanno cambiato idea. Foreste di ragazzi, i loro cespugli stracciati pieni di occhi che ti seguivano, che ti afferravano il seno, che ti sventolavano i soldi, che ti buttavano giù, che si prendevano quello che sentivano loro. (...) Era una commedia e sapevo come finiva, non volevo fare il provino per nessuno dei ruoli. Non era un gioco, non era un brivido casuale. Era una roulette russa a tre pallottole. - Janet Fitch


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