Ora osservate: se l'artista non comprende la sacralità della verità dell'Impressione e suppone che, una volta abbandonato il suo primo pensiero, possa per Filosofia comporre qualcosa di più bello di quello che ha visto e di più forte di quello che ha sentito, per lui è tutto finito. Ogni tentativo di composizione di questo tipo sarà del tutto abortito e si concluderà con qualcosa che non è né vero né fantasioso; qualcosa di geograficamente inutile e intellettualmente assurdo.