Sollevò un solo sopracciglio mentre si aggiustava i pantaloni, chiudendo la cerniera. Il suono mi fece irrigidire la schiena e mi resi conto di quanto fossimo stati vicini a copulare nel retro di un'auto. "Penso che tu stia bene così." Lo fissai per due secondi prima di dargli uno schiaffo sulla spalla esasperatamente ben muscolosa. "La mia camicia è strappata e...". Mi contorsi freneticamente sul sedile e forse urlai: "Dove sono le mie mutande?" Non c'era divertimento nella sua voce quando rispose: "In un posto sicuro." I miei occhi si allargarono ancora di più e, lo sapevo, la mia bocca rimase aperta e muta. Stavo per perdere la testa. "Ridammeli-" "Non ne hai bisogno-" "- a me in questo momento-" "- e dovresti provare cose nuove-" "Non lascerò questa limousine mentre sono in commando!" La portiera del passeggero sul lato di Quinn si aprì e io tirai indietro la gonna che indossavo fino a metà polpaccio. Non mi sfuggì il suo sorriso cupo quando fu chiaro che non avevo intenzione di insistere ulteriormente sulla questione della biancheria intima finché non fossimo stati in privato. E, a quel punto, probabilmente non avrebbe avuto importanza.
