Ci viene spesso ricordato che nessuna critica o insegnamento è mai completamente "innocente" dal punto di vista politico. È vero, ma dobbiamo accettare l'oscillazione verso l'indottrinamento di un atteggiamento negativo senza riserve, che favorisce un senso di alienazione, di vittima impotente? E dovremmo permettere che una visione semplicistica del "potere" inneschi nozioni semplicistiche sulle alternative e sui processi di cambiamento sociale?
Autore: Louise M. Rosenblatt