L'uomo che non si aspetta più cambiamenti miracolosi né da una rivoluzione né da un piano economico non è obbligato a rassegnarsi all'ingiustificabile. È perché ama i singoli esseri umani, partecipa alle comunità e rispetta la verità, che rifiuta di consegnare la sua anima a un ideale astratto di umanità, a un partito tirannico e a una scolastica assurda. . . . Se la tolleranza nasce dal dubbio, insegniamo a tutti a dubitare di tutti i modelli e le utopie, a sfidare tutti i profeti di redenzione e gli annunciatori di catastrofi.
Se possono abolire il fanatismo, preghiamo per l'avvento degli scettici.