Mi meravigliavo infatti che altri, soggetti alla morte, vivessero, dal momento che colui che amavo, come se non dovesse mai morire, era morto; e mi meravigliavo ancora di più che io, che ero per lui un secondo me stesso, potessi vivere, essendo lui morto. Bene disse un suo amico: "Tu sei la metà della mia anima"; perché sentivo che la mia e la sua anima erano "un'anima sola in due corpi": e perciò la mia vita mi faceva orrore, perché non volevo vivere dimezzata. E perciò temevo di morire, per timore che colui che avevo molto amato morisse del tutto.