Mi sentivo al caldo seduto intorno al dhuni. Mi sono sentito in contatto con i sadhu, con il tempio e persino con Shiva. È questo? Sono sul baratro di qualcosa? È questo che stavo cercando? Sembra così vicino, posso quasi allungare la mano e afferrarlo, la risposta a tutte le mie domande potrebbe essere proprio in questo cerchio, potrei seguire questo percorso, potrei farmi crescere i capelli lunghi due metri, potrei stare in un punto per sei anni con il braccio in aria, potrei ricoprirmi di cenere, potrei fumare chillum tutto il giorno e cantare tutta la notte, sì, è a questo che mi ha portato tutto questo, già, sento la mia mente svuotarsi, sta rallentando proprio come in Grecia, ma questa volta il filmato si sta mettendo a fuoco, questa volta riesco quasi a vederlo, questa volta le cose hanno un senso, sì, certo, Paul ha ragione, devo comportarmi come un sadhu, devo fare ciò che è giusto, e ora la pellicola si ferma per un breve secondo e io do un'occhiata, ed eccolo lì, il mio viaggio, sì, è tutt'altro che una linea retta, è più simile a una spirale che si attorciglia dappertutto, proprio come le linee del mio palmo, è una spirale che in qualsiasi momento può puntare verso l'alto o verso il basso, verso l'interno o verso l'esterno, e ora, seduto ai piedi dei santi uomini, guardando nelle pozze calde degli occhi dei sadhu - improvvisamente capisco di cosa si tratta. Il viaggio di ogni persona è diverso e questa mia spirale non ha finito di girare. Almeno, non qui, non ora, non in questa galleria magica. È come ho sempre sospettato. Non voglio un guru. Non voglio un ashram. Ho bisogno di trovare la mia strada.
