Non credi che andremo all'inferno per questo?" chiese Lissa. Lui allungò la mano e le toccò il viso, facendo scorrere le dita lungo la guancia e il collo e giù fino alla parte superiore della camicia di seta. Lei respirò pesantemente a quel tocco, al modo in cui poteva essere così delicato e piccolo, eppure evocare una passione così forte dentro di lei. "Per questo?". Lui giocò con il bordo della camicia, lasciando che il dito la sfiorasse appena all'interno. "No", rise lei. "Per questo". Fece un gesto intorno alla soffitta. "Questa è una chiesa. Non dovremmo fare questo genere di cose quassù." "Non è vero", argomentò lui. Con delicatezza, la spinse sulla schiena e si chinò su di lei. "La chiesa è al piano di sotto. Questo è solo un magazzino. A Dio non dispiacerà.
