Per far quadrare i conti, però, va detto che se il calvinista non sale così in alto, di solito rimane in alto più a lungo. Egli pone maggiore enfasi sulle Sacre Scritture, che non cambiano mai, mentre il suo omologo (come dicono i giornali) tende a giudicare la sua condizione spirituale dallo stato dei suoi sentimenti, che cambiano continuamente. Questo può essere il motivo per cui molte chiese calviniste rimangono ortodosse per secoli, almeno nella dottrina, mentre molte chiese di stampo arminiano spesso diventano liberali in una sola generazione.