- Shibumi, signore?" "Nicholas conosceva la parola, ma solo quando veniva usata per i giardini e l'architettura, dove significava bellezza discreta." "In che senso usa il termine, signore?" "Oh, vagamente. E, suppongo, in modo errato. Uno sciocco tentativo di spiegare una qualità ineffabile. Come sapete, con lo shibumi ci deve essere una purificazione dei pensieri bassi e banali. È un'espressione - così giusta che non ha bisogno di essere audace, così commovente che non ha bisogno di essere bella, così vera che non ha bisogno di essere reale. Shibumi è comprensione, non conoscenza. Silenzio eloquente. Nella condotta è modestia senza timidezza. Nell'arte, dove lo spirito di shibumi prende la forma di spade, è elegante semplicità, chiarezza espressiva. Nella filosofia, dove lo shibumi si presenta come wabi, è una pace mentale che non è passiva; è essere senza paura di diventare. E nella personalità di una persona è... come dire? Autorità senza dominio? Qualcosa del genere.
