Studiando i cristalli di ghiaccio come studente universitario, alla fine trovò il disegno di base (esagono equilatero, equiangolo) così gelidamente ripetuto, così inflessibilmente conforme, che non poté fare a meno di rabbrividire: Sotto lo splendore - i fiori filigranati, le stelle microscopiche - c'era un'orribile inevitabilità: i cristalli non potevano sfuggire ai loro schemi incorporati più di quanto potessero gli esseri umani. Ogni cosa si atteneva a una rigidità di schemi, alla certezza della morte.