Tuo marito è il tuo signore, la tua vita, il tuo custode, il tuo capo, il tuo sovrano, colui che si prende cura di te, e del tuo mantenimento; impegna il suo corpo a un lavoro doloroso, sia per mare che per terra; per vegliare la notte nelle tempeste, il giorno nel freddo, mentre tu stai al caldo in casa, al sicuro; e non chiede altro tributo per le tue mani se non l'amore, l'aspetto leale e la vera obbedienza, troppo poco per un debito così grande. Quanto il suddito deve al principe, tanto una donna deve al marito; e quando è scontrosa, scontrosa, arcigna, acida, e non obbedisce alla sua onesta volontà, che cos'è se non una turpe ribelle in lotta, e una graziosa traditrice del suo amoroso signore? Mi vergogno che le donne siano così semplici da offrire la guerra dove dovrebbero inginocchiarsi per la pace, o cercare il dominio, la supremazia e l'influenza, quando sono tenute a servire, amare e obbedire. Perché i nostri corpi sono morbidi, deboli e lisci, non adatti alla fatica e ai problemi del mondo, ma le nostre condizioni morbide e i nostri cuori, dovrebbero ben accordarsi con le nostre parti esterne?