Il piccolo elfo ebbe l'impressione di essere diventato meno orfano. Era una sensazione curiosa. Come se la solitudine fosse un muro di vetro che per la prima volta mostrava incrinature e crepe.
Era l'ultimo di una stirpe distrutta, ma dal passato gli arrivava un po' dell'affetto che il presente gli negava.
Le sue dita passavano e ripassavano sugli oggetti: erano stati fatti per lui; gli erano stati lasciati. Qualcuno gli aveva voluto bene mentre li faceva, mentre glieli lasciava.
Sperò che Morte fosse un posto da dove il suo papà potesse vederlo.

Autore: Silvana De Mari

Il piccolo elfo ebbe l'impressione di essere diventato meno orfano. Era una sensazione curiosa. Come se la solitudine fosse un muro di vetro che per la prima volta mostrava incrinature e crepe. <br />Era l'ultimo di una stirpe distrutta, ma dal passato gli arrivava un po' dell'affetto che il presente gli negava. <br />Le sue dita passavano e ripassavano sugli oggetti: erano stati fatti per lui; gli erano stati lasciati. Qualcuno gli aveva voluto bene mentre li faceva, mentre glieli lasciava. <br />Sperò che Morte fosse un posto da dove il suo papà potesse vederlo. - Silvana De Mari




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