The real question is: How sturdy and solid is the floor our civilization stands on? How many lives with no prospects, shattered and senseless, can it bear the weight of before it cracks somewhere or other, splits at the joints?
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Every system of power in the world has a vested interest in weakening the individuality of its subjects and tries to weaken or it possible completely extinguish it.
Christa WolfTags: individuality power
Now writing is just working your way toward the border that the innermost secret draws around itself, and to cross that line would mean self-destruction. But writing is also an attempt to respect the borderline only for the truly innermost secret, and bit by bit to free the taboos around that core, difficult to admit as they are, from their prison of unspeakability. Not self-destruction but self-redemption. Not being afraid of unavoidable suffering.
Christa WolfDann kam Achill das Vieh. Des Mörders Eintritt in den Tempel, der, als er im Eingang stand, verdunkelt wurde. Was wollte dieser Mensch. Was suchte er bewaffnet hier im Tempel. Grässlichster Augenblick: Ich wusst es schon. Dann lachte er. Jedes Haar auf meinem Kopf stand mir zu Berge, und in die Augen meines Bruders trat der reine Schrecken. Ich warf mich über ihn und wurde weggeschoben wie ein Ding aus Nichts [...] Lachend, alles lachend. Ihm an den Hals griff. An die Kehle ging [...] Des Bruders Augen aus den Höhlen quellend. Und in Achills Gesicht die Lust. Die nackte grässliche männliche Lust [...] Nun hob der Feind, das Monstrum, im Anblick der Apollon-Statue sein Schwert und trennte meines Bruders Kopf vom Rumpf.
Christa WolfIch fürchtete das Schlimmste, nicht, weil ich den Plan der Griechen Zug um Zug durchschaute, sondern weil ich den haltlosen Übermut der Troer sah. Ich schrie, bat, beschwor und redete in Zungen.
Christa Wolfأما الآن فليس هناك لا عصور قديمة ولا ما قبل التاريخ، لا الزمن الماضي السعيد، ولا الزمن الآني المريح، لا وقت جديد، لا فترة اختبارات ولا مجريات آنية. غرق كل وقتي في انعدام الوقت، يضيع وقتي مثل اللاوقت
Christa WolfEcco dove accadde. Lei è stata qui. Questi leoni di pietra, ora senza testa, l'hanno fissata. Questa fortezza, una volta inespugnabile, cumulo di pietre ora, fu l'ultima cosa che vide. Un nemico da tempo dimenticato e i secoli, sole, pioggia, vento, l'hanno spianata. Immutato il cielo, un blocco d'azzurro intenso, alto, distante. Vicine, ogg come ieri, le mura ciclopiche che orientano il cammino: verso la porta dal cui fondo non fiotta più sangue. Nelle tenebre. Nel macello. E sola.
Con questo racconto vado nella morte.
Termino qui, impotente, e niente, niente di quello che avrei potuto fare o non fare, volere o pensare, mi avrebbe condotto a una meta diversa. Più profondamente di ogni altro moto dell'animo, più profondamente persino della mia paura, mi impregna, mi corrode, mi avvelena l'indifferenza dei celesti verso noi terreni. Naufragata l'audace impresa di opporre il nostro debole calore alla loro gelidità.
Ci abituiamo di nuovo a dormire tranquilli. Viviamo senza risparmiarci, come ce ne fosse anche troppa di questa strana sostanza ch'è la vita, come se non dovesse avere mai fine.
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Quella fresca domenica d’aprile in cui lei arrivò, Manfred mostrò alla sua futura moglie l’abitazione dei suoi genitori.
- La bara della mia vita: suddivisa in bara-soggiorno, bara-sala da pranzo, bara-camera da letto e bara-cucina.
- Perché? - chiese Rita. Per conto suo, era intimidita da quella strada fuori mano e signorile, da quella villa antica, da quelle stanze pesanti e buie.
- Perché qui non è mai accaduto nulla di vivo, - disse lui. - A memoria mia, mai.
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Si accostò allo sportello dei biglietti. Per la prima volta, era costretta a rivelare quel che aveva intenzione di fare.
- Giardino Zoologico, - disse. Un piccolo biglietto giallo le venne sospinto con indifferenza. - Venti, - disse la donna dietro la lastra di vetro.
- E volendo… ritornare? - chiese Rita timidamente.
- Allora quaranta, - disse la donna, riprese il biglietto e gliene sospinse un altro dallo sportello.
In questo, dunque, si distingueva da tutte le altre del mondo questa città: che per quaranta pfennig teneva in mano due vite diverse.
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