Her delight in the smallest things was like that of a child. There were days when she ran in the garden, like a child of ten, after a butterfly or a dragon-fly. This courtesan who had cost more money in bouquets than would have kept a whole family in comfort, would sometimes sit on the grass for an hour, examining the simple flower whose name she bore.
Alexandre Dumas filsTag: love charm childlikeness camellia
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Mi tese le labbra, si lisciò nuovamente i capelli, e uscimmo dalla stanza, Marguerite cantando, io quasi impazzito. Nel salotto mi disse a bassa voce, fermandosi: "Vi sarà sembrato strano che io vi abbia accettato subito: lo sapete da cosa dipende?
Dipende" riprese, prendendomi una mano ed appoggiandosela sul cuore, di cui sentii i battiti violenti e accelerati, "dal fatto che, dovendo vivere meno a lungo degli altri, mi sono ripromessa di vivere più in fretta.
Pauvres créatures! Si c'est un tort de les aimer, c'est bien le moins qu'on les plaigne. Vous plaignez l'aveugle qui n'a jamais vu les rayons du jour, le sourd qui n'a jamais entendu les accords de la nature, le muet qui n'a jamais pu rendre la voix de son âme, et, sous un faux prétexte de pudeur, vous ne voulez pas plaindre cette cécité du coeur, cette surdité de âme, ce mutisme de la conscience qui rendent folle la malheureuse affligée et qui la font malgré elle incapable de voir le bien, d'entendre le Seigneur et de parler la langue pure de l'amour et de la foi.
Alexandre Dumas filsTag: romance reflection la-dame-aux-camélias
Tornai a Parigi, e scrissi questa storia esattamente come mi era stata raccontata. Essa ha soltanto un merito, che probabilmente le sarà contestato: quello di esser vera.
Non traggo da questo racconto la conclusione che tutte le donne come Marguerite sono capaci di fare quello che ha fatto lei: me ne guardo bene. Ma sono venuto a sapere che una di loro aveva provato, nella sua vita, un grande amore, che ne aveva sofferto e ne era morta. Ho raccontato al lettore quello che avevo saputo. Era un dovere.
Non sono l'apostolo del vizio, ma mi farò l'eco della nobile infelicità dovunque la sentirò supplicare.
La storia di Marguerite è un'eccezione, lo ripeto; se fosse stata una storia come tutte le altre non sarebbe valsa la pena di scriverla.
Poi", continuò Marguerite, "tu eri l'unica persona davanti alla quale avevo subito intuito che potevo pensare e parlare liberamente. Tutti coloro che stanno intorno alle donne come me analizzano tutto quello che diciamo, cercano di trarre delle conclusioni dalle nostre azioni più insignificanti. Per natura, non abbiamo amici. Abbiamo amanti egoisti, che dilapidano il patrimonio non certo per noi, come dicono, ma per la loro vanità.
Per questi amanti, dobbiamo essere gaie quando sono allegri, in buona salute quando vogliono cenare, scettiche come loro. Ci è proibito avere un cuore, per non essere beffate e perdere il nostro credito.
Noi non ci apparteniamo più. Non siamo più esseri umani, ma cose. Siamo le prime nel loro amor proprio, le ultime nella loro stima. Abbiamo amiche, ma sempre del genere di Prudence, ex mantenute, che hanno conservato il gusto dello scialo senza poterselo permettere, data l'età. Allora diventano le nostre amiche, o meglio, le nostre commensali. La loro amicizia arriva fino al servilismo, mai fino al disinteresse. Mai ci daranno un consiglio, se non venale. A loro poco importa se abbiamo dieci amanti, purché ci ricavino qualche vestito, o un braccialetto, e possano ogni tanto passeggiare nella nostra carrozza o andare al teatro nel nostro palco. Prendono i mazzi di fiori che abbiamo ricevuto il giorno prima, e si fanno prestare i nostri scialle di cachemire. Non ci fanno mai il minimo piacere senza farselo pagare il doppio di quello che vale. L'hai visto tu stesso, la sera in cui Prudence mi ha portato i seimila franchi che l'avevo pregata di chiedere da parte mia al duca: se n'è fatta prestare cinquecento che non mi restituirà mai, o che mi pagherà in cappelli che resteranno eternamente nelle loro scatole.
Noi non possiamo avere, o meglio io non potevo avere che una gioia, triste come sono talvolta, sofferente come sono sempre: trovare un uomo abbastanza superiore da non chiedermi conto della mia vita, ed essere l'amante dei miei sentimenti molto più che del mio corpo. Un uomo così l'avevo trovato nel duce, ma il duca è vecchio, e la vecchiaia non protegge né consola. Avevo creduto di poter accettare la vita che mi offriva, ma che vuoi? morivo di noia, e per finire con l'uccidersi è meglio gettarsi in un incendio che asfissiarsi col carbone.
Allora ho incontrato te, giovane, ardente, felice, e ho cercato di fare di te l'amante che avevo invocato nella mia rumorosa solitudine. Ciò che amavo in te non era l'uomo che eri, ma quello che dovevi essere. Tu non accetti questo ruolo, lo respingi come indegno di te, sei un amante volgare; fai come gli altri: pagami, e non ne parliamo più.
Essere amato da una fanciulla casta, rivelarle per primo lo strano mistero dell'amore, è certamente una grande gioia, ma è anche la cosa più usuale del mondo. Impadronirsi di un cuore che non è abituato agli assalti è come entrare in una città aperta, senza presidi. L'educazione, il senso del dovere e della famiglia, sono validissime sentinelle, ma non c'è sentinella abbastanza vigile che non possa essere ingannata da una fanciulla di sedici anni, alla quale, attraverso la voce dell'uomo amato, la natura dà quei primi consigli d'amore tanto più ardenti in quanto apparentemente puri.
Più la fanciulla crede al bene, più facilmente si abbandona, se non all'amante, almeno all'amore, perché, essendo senza diffidenza, è senza forza, e farsi amare da lei è un trionfo che ogni uomo di venticinque anni può ottenere tutte le volte che vuole.
[...] Ma essere amato da una cortigiana è una vittoria molto più difficile. In loro, il corpo ha logorato l'anima, i sensi hanno guastato il cuore, la sregolatezza inaridito i sentimenti. Le parole che diciamo loro, le conoscono da tempo, il nostro comportamento è cosa già nota, lo stesso amore che ispirano, l'hanno più volte venduto. Amano per mestiere, e non per trasporto. Sono difese meglio dai loro calcoli che una vergine dalla madre o dal convento: così hanno inventato la parola capriccio per quegli amori non venali che si concedono ogni tanto come riposo, come scusa o come consolazione; simili a quegli usurai che depredano mille persone, e che credono di riscattarsi prestando una volta venti franchi a un povero diavolo che muore di fame, senza interessi e senza ricevuta.
Poi, quando Dio permette l'amore a una cortigiana quest'amore, che inizialmente sembra un perdono, diventa quasi sempre, per lei, un castigo. Non c'è assoluzione senza penitenza. Quando una creatura, che ha da rimproverarsi un intero passato, si sente improvvisamente presa da un amore profondo, sincero, irresistibile, di cui non si sarebbe mai creduta capace; quando confessa questo amore, come la domina l'uomo amato! Come si sente forte del crudele diritto di dirle "Non fate per amore più di quello che avete fatto per denaro".
Allora non sanno più che prova dare. Un bambino, racconta la favola, dopo essersi divertito un pezzo a gridare in un campo "Aiuto!" per infastidire i contadini, un bel giorno fu divorato da un orso, senza che coloro, che tante volte aveva ingannato, credessero vere le sue grida. Accade la stessa cosa a quelle infelici donne, quando amano seriamente. Hanno mentito tante volte, che nessuno le crede più, e sono, in preda ai loro rimorsi, divorate dall'amore.
Da ciò derivano le grandi abnegazioni, gli austeri ritiri, di cui alcune hanno dato l'esempio.
Ma quando l'uomo che ispira quell'amore redentore ha l'anima abbastanza generosa per accettarlo dimenticando il passato, quando vi si abbandona, insomma quando ama, com'è amato! Esaurisce d'un tratto tutte le possibilità terrene di emozioni, e, dopo quell'amore, il suo cuore sarà chiuso a ogni altro.
La gente rideva forte; i banditori gridavano a squarciagola; i negozianti, che avevano occupato i banchi davanti ai tavoli di vendita, cercavano invano d'imporre silenzio, per fare in pace i loro affari. Raramente una riunione era stata così promiscua, e così chiassosa.
Scivolai silenziosamente in quel tumulto che mi rattristava, e mi resi conto che eravamo proprio vicino alla camera dove era spirata la povera creatura di cui si vendevano i mobili per pagare i debiti. Venuto per osservare più che per comprare, guardavo le facce degli organizzatori della vendita, i cui tratti s'illuminavano ogni volta che un oggetto raggiungeva un prezzo che non avrebbero osato sperare.
Persone perbene, che avevano speculato sulla prostituzione di quella donna, che avevano guadagnato il cento per cento su di lei, che avevano perseguitato con carte bollate gli ultimi momenti della sua vita, e che venivano, dopo la sua morte, a raccogliere il frutto dei loro onorevoli calcoli, insieme agli interessi del loro vergognoso credito.
Come avevano ragione gli antichi, inventando lo stesso Dio per i mercanti e per i ladri!
I think that every one whom you may ask how to write a play will reply, if he really can write one, that he doesn't know how it is done. It is a little as if you were to ask Romeo what he did to fall in love with Juliet and to make her love him; he would reply that he did not know, that it simply happened.
Well, my dear friend, if you want me to be quite frank, I'll own up that I don't know how to write a play. One day a long time ago, when I was scarcely out of school, I asked my father the same question. He answered: "It's very simple; the first act clear, the last act short, and all the acts interesting.
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